Maria Amata Garito



Saggi e Pubblicazioni

In quest'area è possibile consultare i saggi della Professoressa Garito, frutto di interventi a conferenze internazionali e pubblicazioni di testi ed articoli. Dove indicato esplicitamente sono riportati i saggi frutto di collaborazioni della Professoressa Garito con altre personalità del mondo accdemico ed istituzionale.

M. A. Garito, B. Chiaia, C. Cennamo: "Nuovi Modelli di Università Telematiche per la Formazione dell'Ingegnere del Terzo Millennio" (Versione italiana)

AutoreM. A. Garito, Bernardino Chiaia, Claudia Cennamo,  Luogo/DataNapoli/Capri, 05/06/2010

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Introduzione

L’abbattimento dei limiti spazio-temporali insiti nelle vecchie forme di comunicazione del sapere e la natura multimediale e interattiva dei nuovi strumenti comunicativi costituiscono una sfida epocale e una preziosa occasione sia per ripensare dal punto di vista teorico che per rinnovare nella pratica gli schemi tradizionali della formazione nel campo delle professioni "politecniche".

La preparazione specifica richiesta all'ingegnerearchitetto che opererà nel terzo millennio è permeata da una serie di parametri anche sensibilmente differenti da quelli diffusi nelle università tradizionali, alle quali molti professionisti di oggi pur devono la propria formazione. Il nuovo ingegnere dovrà comprendere e gestire tematiche pressanti quali il ciclo di vita dei prodotti e delle costruzioni, la sostenibilità ambientale, il risparmio delle risorse energetiche etc, in costante connessione e rivalità culturale con la rete mondiale, che sempre più diffonde e mette sul mercato le competenze di ciascuno.

Il modello legato al micro-territorio diventa obsoleto, e prende corpo un modello futuristico, lontanamente ipotizzato già nel secolo scorso (Beguinot, 1989), misura oggi della nuova dimensione. Dunque cambia anche il modo di diffondere la cultura. I libri, sempre meno cartacei, i disegni, sempre meno "disegnati", le parole, sempre meno dirette, ma filtrate attraverso la rete globale, commentate, giustificate o criticate da un sapere globalizzato. Le città italiane, detentrici di patrimoni culturali inestimabili, si trasformano, da irraggiungibili sirene, in fonti di saperi di massa: storia, arte, architettura, tecniche costruttive ed ingegneria si tramutano in link al passato, cui chiunque può accedere, che chiunque può comprendere.