[Intervento presentato in occasione del IX Simposio Internazionale dei Docenti Universitari “Giovani, Formazione, Università organizzato dal Vicariato di Roma.]
"Un nuovo modello di Università: l'Università Telematica Internazionale UNINETTUNO ed il suo Modello Psico-pedagogico" (Versione italiana)
:
M. A. Garito
Place/Date:
Roma, 6/22/2012
Premessa
I processi di globalizzazione ai quali stiamo assistendo hanno un profondo impatto sul mondo della produzione e del lavoro, sui mercati finanziari ed economici, ma anche sulla comunicazione del sapere e sull’acquisizione delle conoscenze, e quindi sulle offerte formative presenti all’interno della società. Internet tende a costituire all’interno della società della conoscenza una società pedagogica globale.
Il processo continuo e progressivo di codificazione e memorizzazione e trasferimento di conoscenze in rete e espande e moltiplica la possibilità di acquisire informazioni e saperi e di stabilire interazioni e scambi tra soggetti di culture diverse .Internet unisce in maniera interattiva sincronica e diacronica , utenti dei vari paesi del mondo e per la prima volta nella storia dell’umanità, la mente ed il corpo si liberano dalle limitazioni della compresenza nello spazio e nel tempo Ormai le aule scolastiche o universitarie non sono più gli unici luoghi dove si può usufruire dell'insegnamento, ma chiunque in qualunque posto se ha le attrezzature tecnologiche e i materiali adeguati può costruirsi uno spazio per attuare il proprio processo di formazione e di autoapprendimento.
In questo contesto i sistemi di insegnamento tradizionali delle diverse parti del mondo evidenziano dei limiti.
Oggi è possibile veicolare, direttamente dall'università all'utente mediante un semplice computer, un tablet o uno smartphone, lezioni, prodotti multimediali, banche dati, sistemi di autovalutazione, svolgimento degli esami. All’interno di spazi virtuali si favoriscono processi di apprendimento collaborativo. Nelle classi "virtuali" è possibile non solo riprodurre attività di insegnamentoapprendimento, come avviene nelle classi reali, ma è possibile aumentare notevolmente la quantità di informazione e attivare molteplicità di interazioni in tempo reale fra soggetti di livelli culturali diversi, esperienze e tradizioni differenti, provenienti da ambienti formativi dei vari paesi del mondo.
Le distanze fisiche sono annullate, il sistema globale di comunicazione consente la delocalizzazione della distribuzione e della fruizione di un sapere globalizzato. In questo contesto sta mutando la concezione stessa di istruzione e formazione e ciò richiede interventi politici mirati.
Accanto a un nuovo modello di etica sociale, per l’istruzione e la formazione dei cittadini è diventato necessario far nascere nuovi sistemi, nuove politiche pubbliche e nuovi modelli organizzativi di università a livello locale, nazionale e internazionale, che integrino presenza e distanza; se ciò non si realizza, credo che si rischi una progressiva decadenza delle strutture formative tradizionali. Saremo i testimoni di un processo incontrollato che ci porterà verso una società sempre più descolarizzata; saranno le agenzie di formazione esterne alle istituzioni a continuare a produrre contenuti formativi per offrire a pagamento corsi di formazione ,che sempre di più diventano corsi universitari completi, che promuovono con pubblicità mirate a sviluppare un mercato della formazione non sempre adeguato ai compiti che tali agenzie si propongono .
Oggi l’università è di fronte ad una grande sfida ,deve riuscire a dare risposte ai nuovi bisogni formativi che hanno come compito principale quello di creare per i cittadini di domani le nuove competenze che la nuova società esige, ma hanno anche il compito di cambiare metodologie , linguaggi e strategie formative nei loro processi di insegnamento.
La formazione universitaria deve dare gli strumenti per risolvere problemi complessi e per creare modelli e sistemi di sviluppo adatti alle singole realtà regionali ma collegabili a quelli internazionali, quindi è necessario integrare nei curricula saperi che soddisfino bisogni su scala internazionale, nazionale e locale. L’uomo del XXI secolo deve saper fondere capacità professionali e competenze per riuscire a vivere nella complessità; deve essere in grado di “imparare ad imparare” attraverso l’uso intelligente delle nuove tecnologie cognitive, sviluppare le capacità di selezionare, dominare, assimilare informazioni e utilizzarle in modo rapido e efficace. Deve sviluppare le conoscenze delle lingue e delle culture dei diversi paesi, per imparare a rispettare le differenze.
I l problema, quindi, non è più se l’educazione riproduca o meno le disuguaglianze sociali, ma il problema comune oggi a tutte le università del mondo è come creare, nel contesto di un’economia globalizzata, sistemi che sviluppino processi di insegnamento e apprendimento integrati, in quanto devono utilizzare diversi linguaggi per la comunicazione del sapere, e aperti perché senza confini e limiti di spazio e di tempo. Le politiche educative e formative devono guidare questo processo e ciò deve avvenire aprendo un dialogo permanente tra diverse realtà, perché tutto il mondo è coinvolto nei grandi cambiamenti in atto.